LETTERA APERTA A TUTTI I MUNAY LIFE CONSULTANT
Carissimo amico e gentilissima amica,
per te che sei sul sentiero del cuore è arrivato il momento di confrontarti con le verità più profonde, quelle stesse che, in tante occasioni, durante le nostre esperienze ti ho accennato e che ti hanno lasciato a bocca aperta. Si, forse perché una parte di te vuole ancora non crederci, ma le cose stanno in questo modo, ed è arrivato il momento di assumerci noi tutti una nuova responsabilità sociale.
Ciò che leggerai è ciò che ho riportato dopo essermi confrontato con vari maestri di differenti culture sulla domanda: “quale sarà il destino dell’umanità?”
L’approccio dell’attuale cultura è un disordine generalizzato, c’è anarchia umana e una visione completamente errata di ciò che è la vita. Questa è centrata sul culto materiale, vale di più chi possiede più beni materiali. Si vive e si gira in questo senso, è più importante il vestito che la persona. Si soffrono tensioni provocate dall’indebitamento che permette alla persona di apparire, questa sembra essere la premessa. Ci siamo dimenticati il rispetto verso gli anziani, perché troppo spesso finiscono di essere elementi di disturbo e vengono messi in un angolo come mobili inservibili. Si rende più culto a un veicolo che al partner. La frivolezza è di casa e siamo continuamente bombardati da annunci che ci riempiono di desideri per cose che ci danno solo un piacere momentaneo.
La competizione per dimostrare benessere materiale è all’ordine del giorno, va dall’abbigliamento all’automobile. Oggi ci sono i cellulari, che invece di essere di beneficio alla comunicazione sono una forma di status e tensione. Bisogna stare meglio del vicino, se ha qualcosa più di noi occorre fare l’impossibile per superarlo.
Questo è il rimedio: sei indebitato, vivi teso, vivi nell’incoscienza, sembri qualcun altro, la vita è una macchina dei desideri. Lo sviluppo tecnologico non è servito per migliorare la qualità della vita ma ci ha indotto ad accumulare cose che in realtà non sono indispensabili per la vita. Inoltre il progresso tecnologico è così rapido e mutevole che ciò che hai oggi tra pochi mesi sarà inservibile e antiquato. Cosi stanno le cose, la vita al giorno d’oggi sembra più il film di uno sconosciuto che la nostra propria esistenza.
Non si tratta di negare il progresso tecnologico, ma non si tratta neanche di rendersi schiavi per ottenere quelle meraviglie. Se venisse qualcuno estraneo all’essere umano e ci giudicasse, quale credete che sarebbe il giudizio? Folli e autodistruttori. Ogni giorno si distruggono migliaia di ettari di bosco nel mondo per soddisfare le nostre necessità. Abbiamo distrutto l’ambiente naturale, inquiniamo sempre di più. Manteniamo attive guerre senza senso, siamo intolleranti, sporchi e spietati. Ci scontriamo con gli altri, persino all’interno delle nostre famiglie dove, sempre di più, succedono cose inquietanti. Viviamo in uno stato costante di nevrosi. Se non rispettiamo neanche noi stessi, che cosa possono aspettarsi gli altri? Gli animali che vivono in armonia con la natura, per noi non hanno valore. Ogni giorno riduciamo il loro habitat, e meno ancora possono aspettarsi da noi le piante e gli alberi. I problemi territoriali sono grandi, poiché l’atteggiamento dell’uomo è quello di pretendere di essere proprietario della Terra. Non ci rendiamo conto che il nostro passaggio su di essa è transitorio, e comparata con l’età della Terra, la nostra esistenza è meno che minima, per cui non dovremmo pretendere di avere potere su di essa, ma agiamo come se ci avessero dato un permesso permanente per distruggere tutto ciò che ci circonda. La nostra incoscienza ha raggiunto un livello tale che continuiamo a inquinare. Non ci importano i cambiamenti climatici, gli oceani sono sempre più colpiti dalla contaminazione e ogni giorno scompaiono varie specie.
Ma tutto ciò non ci commuove, l’importante è mantenere l’incoscienza, è più facile vivere in questa posizione che accettare di essere dei distruttori. Non so perché la gente si stupisce delle piaghe e malattie incurabili. Il riscaldamento del pianeta non ci preoccupa perché stiamo già installando climi artificiali. Le inondazioni, gli uragani, le siccità, tutto ciò non ci importa, fino a che non ci tocca direttamente viviamo con comodità dicendoci: “cosa posso fare davanti a tutto ciò?”. Suona crudele, ma questa è la nostra realtà.
Molte volte parliamo di protezione verso la natura, del male che fanno gli altri, ma noi possiamo realmente dire di vivere in armonia con la natura? Non consumiamo forse prodotti che quando vengono processati danneggiano l’ambiente? Tovaglie di carta, saponi, pannolini usa e getta. Forse i prodotti che consumiamo non sono fertilizzanti? Non parliamo poi dell’abuso dell’essere umano che si permette di allevare animali per poi mangiarseli. La lista sarebbe interminabile. Ciò che non possiamo negare è LA NOSTRA RESPONSABILITA’ IN CIO’. Consumando tutti questi articoli contribuiamo alla distruzione all’inquinamento. Non si tratta di adottare una posizione radicale, data la sovrappopolazione molte di queste cose sono necessarie, ma ce ne sono alcune meno dannose che altre. E tutto questo consumo incosciente ci si rivolta contro. Comunque sia l’umanità si sta incamminando verso un punto di non ritorno e se non vengono prese misure drastiche il risultato, senza essere apocalittico, è più che prevedibile.
E’ urgente il ritorno all’ordine naturale e il rispetto per la natura. Dobbiamo vivere in modo semplice e armonico, la coscienza ecologica dev’essere un fatto attivo, non solo una forma di pensiero. Non c’è più tempo per i discorsi, siamo adesso in una fase di azione immediata. La solidarietà è con noi stessi, dal nostro atteggiamento dipende il futuro dei nostri discendenti. Il mondo che lasceremo in eredità ai nostri figli può ancora essere meraviglioso se prendiamo la decisione necessaria. Tocca a noi esigere uno stop alle autorità, dalle grandi industrie che inquinano. Queste vivono del consumo che noi facciamo, se lo razionalizziamo e cerchiamo alternative più rispettose verso la natura, esse dovranno riorientare le loro politiche di produzione.
Allo stesso modo, l’uso inadeguato dell’alta tecnologia ci induce a una dipendenza. La tecnologia non è cattiva. E’ un mezzo, ma per come sono le cose ora è diventato più un fine, un proposito al quale bisogna accedere se non vogliamo restare bloccati, se vogliamo essere qualcuno. Questa premessa non è valida. Siamo già qualcuno, sta solo a noi riconoscerlo e valorizzarci. Non c’è competizione, non dobbiamo dimostrare niente a nessuno. Siamo arrivati a questo grado di alienazione.
La vita è divenuta un carico così insopportabile che siamo caduti nella dipendenza. La cosa più dannosa sono le droghe chimiche, che sono una forma di autodistruzione, un modo di vivere accelerato così non dobbiamo confrontarci con noi stessi. Ma ci sono altre dipendenze non meno dannose: abbiamo bisogno di rumore intorno a noi, cioè che la radio e la televisione riempiano il vuoto interiore. Non ci permettiamo di stare con noi stessi, c’è la tendenza a evitare l’incontro con se stessi. La vita moderna non ha quasi nulla della vita, è un tran tran accelerato e una monotonia tale che non permette lo sviluppo personale. Siamo più insensibili al dolore altrui, al dramma e alla miseria che noi stessi provochiamo. Possiamo vestirci di abiti di marca per i quali paghiamo una forte somma e questo ci dà più soddisfazione che aiutare una persona che non ha niente da mangiare. Oggi le persone viaggiano e il loro maggior piacere è andare nei grandi centri commerciali, tornare con una serie di acquisti che dimostrino agli altri quanto gli sia andata bene. Lungi da loro il desiderio di conoscere luoghi naturali e apprendere da altre culture.
Ma la soluzione a questi mali giace in noi stessi, finalmente tutti ci rendiamo conto di ciò, siamo solo vittime della manipolazione spietata del sistema attuale e del programma che ci è stato installato che ci dà l’illusione di una felicità inesistente. Togliamo ad una persona il suo veicolo, le sue carte di credito, il suo cellulare, i suoi vestiti da marca, i suoi soldi e cosa resta? Un povero diavolo con i suoi pensieri di essere un fallito. A causa della grande depressione in tanti si sono suicidati e continuano a farlo, perché è troppo duro sopportare l’idea di essere un signor nessuno giacchè il suo valore era centralizzato nella loro posizione materiale.
E’ necessario riprendere i valori e abbandonare la falsa ipocrisia morale. Si tratta di valorizzare noi stessi, apprezzare gli altri per il solo fatto di essere esseri umani. Ognuno è un maestro nella sua disciplina, con più o meno esperienza, il che non lo rende né più grande né più piccolo. Il giorno in cui agiremo così la vita ci sorriderà. In ciò che è semplice sta la grandezza e la meraviglia della creazione, ricordiamoci che si tratta solo di vivere.
Per noi che abbiamo scelto in modo consapevole di vivere con il cuore l’esperienza della vita è arrivato il momento di far scendere in campo nuove responsabilità verso noi stessi e verso il mondo intero. Al nostro prossimo appuntamento, l’AUTHENTIC LEADERSHIP, ti spiegherò specificamente cosa la MUNAY LIFE SCHOOL ha intenzione di fare e cosa dovrà iniziare a fare ogni MUANY LIFE CONSULTANT che ne condivide il suo stile di vita. Nel frattempo ti chiedo di “giocare” e di accettare l’iniziativa IO SONO MUNAY. Da oggi e fino all’Authentic Leadership, per circa 40 giorni, ogni volta che aumenteremo la nostra consapevolezza di “essere vivi”, la mattina quando ci svegliamo, per sviluppare il nostro senso di gratitudine, oltre ai nostri rituali accetteremo l’impegno di aiutare una persona con un gesto carino, con una buona parola, abbracciandola o in qualsiasi altro modo.
40 giorni per quaranta persone diverse che riceveranno il nostro aiuto e amore. Insieme raggiungeremo più di 2 mila persone, e questo impatto energetico ci offrirà la consapevolezza per accogliere le responsabilità che annuncerò al nostro prossimo appuntamento.
Dobbiamo vivere in armonia con noi stessi, con la natura e sviluppare la sensibilità. La vita è più semplice di quanto ci hanno insegnato, si tratta di trovare le risposte all’interno di noi stessi.
Portiamo alla luce la conoscenza, il potere della nostra mente e l’amore del nostro cuore realizzando così quel progetto di vita che abbiamo scelto in quanto spirito prima di incarnare il nostro corpo.
Grazie
Con amore e gratitudine
Io Sono Munay
Chris